Tra il 2020 e il 2021 si è registrato il più grande aumento di costi medi di una violazione dei dati. Lo dice il Cost of Data Breach Report di IBM. 

Sono diversi i fattori che hanno contribuito a mitigare il costo medio, tra cui si può trovare l’implementazione di un approccio e automazione zero-trust, fattori che hanno accelerato le violazioni, errori di conformità del sistema e credenziali compromesse. Da questi risultati però si può comprendere meglio il funzionamento di una violazione e tutti i fattori che incidono in essa. 

Cosa possono fare, quindi, le aziende per difendersi da questo tipo di attacco?

In un articolo di “Dark Reading – Hackers Went Wild in 2021” vengono identificati cinque step che un’azienda dovrebbe intraprendere per difendere la propria infrastruttura, dove il primo è la migrazione alla gestione automatizzata delle vulnerabilità. 

Date le statistiche del 2022, in effetti, un team IT non può non automatizzare e implementare un sistema di gestione delle vulnerabilità basato sul rischio.

In questo senso il Penetration Test” ha fatto molti passi in avanti rispetto agli inizi, anche se non tutti gli strumenti di test sono uguali. Un sistema automatizzato adeguato, infatti, fornisce un report operativo tale da fornire zero falsi positivi, sta al passo con tutti i cambiamenti tecnologici delle minacce in esecuzione su una piattaforma AI/ML e aumenta la sicurezza fornendo penetration test mirati. RidgeBot risponde a tutte queste esigenze 

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