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Attacchi Ransomware: l’arma migliore di un Hacker professionista
I 5 miti sui Ransomware. Uno dei problemi principali della sicurezza informatica oggi è il Ransomware che, limitando l'accesso al dispositivo, lo infetta e richiede un riscatto al malcapitato.
Oggigiorno, prevenire un’eventuale esfiltrazione di dati è diventato a dir poco fondamentale. La principale preoccupazione di sicurezza informatica infatti è il Ransomware, una vera e propria occasione di lucro per i malintenzionati. I criminali Hacker oggi preferiscono la tecnica della doppia estorsione: si avvalgono dell’esfiltrazione dei dati per costringere le vittime a pagare riscatti elevatissimi. Più la vittima si rifiuta di collaborare più la cifra del riscatto sale.
Purtroppo, anche se le vittime pagano il riscatto, molto spesso gli Hacker non si fermano. Non a caso si dice che non ne abbiano mai abbastanza. Pagare quelle cifre esorbitanti, infatti, non aiuta la sicurezza dell’organizzazione perché i dati sensibili vengono comunque distribuiti sul Dark Web. Per questo motivo i costi vanno ben oltre il semplice riscatto, dovendo considerare quelli di ripristino dei dati, quelli di pulizia, i costi PR, e quelli di Reporting ovviamente.
Ma non finisce qui. Negli U.S.A ad esempio, è stato vietato dal dipartimento della giustizia la collaborazione delle aziende di sicurezza informatica con le vittime di Ransomware. Esse sono tenute a segnalare l’accaduto esclusivamente alle autorità del caso.
Per gli Hacker oramai è normale pubblicare dati sensibili sul Dark web, tanto che le vittime sentono di non avere più scampo, sentono che l’unica soluzione è pagare questo famigerato riscatto che purtroppo però, si rivela soltanto la punta dell’iceberg. E’ un disastro alle Pubbliche Relazioni di qualsiasi azienda. Pensiamo a Facebook, all’azienda sono stati sottratti 533 milioni di dati appartenenti agli utenti ad aprile 2019, per essere pubblicati nella prima settimana di aprile 2021.
Dunque, le scelte da fare dopo un attacco Ransomware devono essere rapide. Non c’è tempo da perdere. La cosa migliore per le aziende sottopressione è fare riferimento alle autorità di regolamentazione dei dati, il più velocemente possibile.
il primo mito
Possono volerci mesi per riprendersi da un attacco, e le spese sono appena iniziate
il secondo mito
NESSUNA DECRITTAZIONE SENZA AVER RICEVUTO LA CHIAVE
il terzo mito
La tradizione è superata
il quarto mito
Gli hacker sono pazienti
il quinto mito
Il mito più comune per le piccole e medie imprese
Purtroppo quando parliamo di attacco informatico, molte imprese si concentrano sulla protezione perimetrale, per tenere fuori i malintenzionati. Nulla di più sbagliato! Non importa quanto pensi sia protetta la tua rete, gli Hacker troveranno una scorciatoia.
Ciò che occorre è una mentalità differente, che abbracci una strategia di esfiltrazione dei dati. Concentrati di più su quali dati potrebbero essere rubati anziché su come posso entrarti nel sistema. Una volta fatto poi, non sarà importante l’entrata dell’Hacker nel tuo sistema, il suo attacco non avrà successo perché non può esfiltrare i tuoi dati.
No esfiltrazione = nessun attacco informatico, nessun riscatto, nessuna violazione dei dati!
Leggi qui l’articolo originale tratto dal blog di BlackFog
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